Basilica del Cachorro
Popolare per ospitare il famoso Cristo dell’Espirazione, popolarmente conosciuto come «el Cachorro», una magnifica opera scolpita da Francisco Antonio Ruiz Gijón nel 1682 e considerata il punto di arrivo della scultura barocca sivigliana.
Basilica del Cachorro
Esistono due versioni sull’origine del suo nome. Da un lato, quella teologica, secondo cui Cristo è il cucciolo del Leone di Giuda, che è Dio. Dall’altro, la tradizione vuole che il Cachorro fosse il soprannome di un gitano di Triana de las Herrerías, che, grazie ai numerosi incantesimi che possedeva, era un grande conquistatore. Una notte, mentre il Cachorro tornava da una delle sue avventure amorose, fu raggiunto da un marito o fidanzato beffardo che, senza dire una parola, lo pugnalò. In quel momento, lo scultore stava passando di lì e non riusciva a trovare un volto che lo soddisfacesse per il suo Cristo. Sentendo le grida della folla, si avvicinò. In quel momento lo zingaro stava morendo e, prendendo alcuni brevi appunti, li utilizzò per catturare nella sua opera gli ultimi momenti della vita di un uomo. La Settimana Santa successiva, tutti riconobbero il famoso Cachorro de Triana sul volto del Cristo de la Expiración della Hermandad del Patrocinio.
La scultura della Virgen del Patrocinio è stata realizzata nel 1973 da Luis Álvarez Duarte, a somiglianza della precedente immagine andata a fuoco.